Il Libro di Adulti Ancora a Scuola riapre il discorso
- sulla educazione permanente sui territori
- sul valore e sulla necessità dell’apprendimento permanente.
Il welfare (benessere sociale) passa anche dalla educazione permanente, soprattutto nei territori dei piccoli comuni come quelli della Val del Serchio, Barga è soltanto un esempio. Fino al 2014 il cammino intrapreso dalle Amministrazioni della valle era quello della offerta formativa nella quale il CTP Garfagnana e Mediavalle era un punto di riferimento che presenziava con “sedi didattiche secondarie”, sia per l’accoglienza alla lingua italiana per gli stranieri, che per i corsi non-formali per l’intera popolazione. Dal 2000 si parlava dei nuovi linguaggi, e si mirava alla educazione al digitale, alla informatica, alle lingue straniere, alla educazione scientifica e sanitaria in generale. “All’arrivo della nuova moneta, l’Euro, fu importante l’opera di aggiornamento della popolazione, avevamo ben due insegnanti che si dedicarono a corsi pratici sull’argomento, anche fornendo i convertitori tascabili che ognuno poteva portare in tasca.” Da 1° gennaio al 28 febbraio del 2002 l’euro ha affiancato la lira e dal 1° marzo 2002 è diventato a tutti gli effetti la moneta nazionale dello Stato italiano sostituendo definitivamente la circolazione in lire. Il tasso di conversione dell’euro fu fissato in 1936,27. Fu una grande “rivoluzione”, e il CTP con la educazione permanente sul territorio fu sensibile all’opera di aggiornamento della popolazione.
Dopo il 2014, anno dello smantellamento dei CTP in Italia, qui nelle periferie della valle del Serchio non c’è più un luogo o un percorso cui riferirsi per la educazione permanente. E la rivoluzione digitale ci incalza. Ci sarebbe la via dei corsi a distanza. Ma per questo c’è un buco, un abisso: il digital devide! La preparazione della gente al digitale è bassa, in diverse fasce di età quasi nulla. Senza contare che la diffusione della infrastruttura della rete digitale in luoghi come i nostri è arretrata, di bassa qualità e con vuoti enormi di copertura. A questo va aggiunto che la presenza di internet nelle abitazioni era minimo negli anni addietro, oggi ha una maggiore diffusione, specialmente come antidoto al distanziamento per pandemia Covid. Ma la infrastruttura della rete rimane tuttavia debole e con buchi di copertura.
La innovazione che passa per vie istituzionali, come i servizi web degli Enti, della Sanità e delle Previdenze e dei servizi bancari e postali, cozza ancora contro la mancanza di abilità individuali all’uso del digitale. L’offerta di corsi di educazione per gli adulti serve appunto a rendere le persone edotte e capaci di brigarsela con disinvoltura davanti a questa “rivoluzione”. Sul sito www.adultiancoraascuola.eu sono illustrate molte delle sfaccettature di questa presente situazione.
Non c’è una offerta formativa territoriale e soprattutto permanente che possa essere pragmatica agli aggiornamenti utili per la gente. Gli interventi sporadici che il volontariato può mettere in atto sono di per sé meritevoli, ma non sono la soluzione al programma di apprendimento permanete, bandiera dell’Europa e, da noi, della Regione Toscana.
Tornare a scuola, con occasioni permanenti di apprendimento non-formale, sul territorio, è una strada che abbiamo smesso di praticare nell’ultimo decennio, la spinta politica è di nuovo a zero.
Di nuovo: dal 2014 in Italia sono stati aboliti i presidi territoriali di educazione e formazione degli adulti. Sono spariti i CTP…. Niente ha sostituito la offerta di istruzione non-formale che da essi proveniva. Proprio nel periodo storico in cui i sevizi al cittadino sono passati prepotentemente e spesso senza alternativa al digitale, e con la chiusura di banche, uffici postali, uffici periferici degli Enti, sono spariti i CTP.
IL RICORSO “obbligato” ALL’ASSISTENZA DI TERZI E ALL’ASSISTENZIALISMO PER SBRIGARE LE PRATICHE DELLA VITA È UN ASSURDO CIVILE, ma è ciò che ha saputo produrre la politica italiana.
Il crescere della digitalizzazione nella società, ha prodotto una nuova disegualianza, marcata per le fasce di età più alte. Disgualianza sociale che la politica italiana lascia alla “immunità di gregge”: moriranno i vecchi e così il problema si annulla.
Leggere il Libro degli Adulti Ancora A Scuola è leggere la situazione reale del Paese Italia, un paese di periferia. Il Libro riporta l’attenzione sulla educazione degli adulti e quindi contribuisce a rimarcare la necessità che il LLLP entri nel sistema del welfare italiano, che sia quindi un progetto strategico e trasversale nelle politiche di un paese democratico come il nostro. Una scommessa di civiltà, proprio nel mezzo di quel buio demografico di cui si discorre spesso.
“Natalità al minimo storico, mortalità alta ma in calo sul 2020: 7 neonati e 12 decessi per mille abitanti.
Flussi migratori con l’estero in ripresa: il saldo è di +157 mila, pari a 2,7 per mille abitanti, circa il doppio del 2020 e superiore a quello del 2019.
Età media della popolazione in rialzo: 46,2 anni al 1° gennaio 2022.”
https://www.istat.it/it/archivio/269158
E per la Toscana, il 57% della popolazione va dai 45 anni in su, dati 2020; il 12% è tra i 35 e 44 anni; il 31% da 0 a 34 anni! http://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/eta/toscana/9/2
Quindi una struttura permanente di educazione degli adulti è ancora di più una urgenza di ordine politico e di soddisfazione sociale.
Si campa di più e in modo autonomo; aumentano le persone che vivono a lungo dopo la pensione, per lo più da soli o comunque non in famiglia con altri; la necessità di restare attivi anche di mente e saper sbrigare le proprie pratiche di vita autonomamente è quello che serve. Un progetto sociale di educazione per tutto l’arco della vita è un progetto di civiltà, dal quale ci stiamo allontanando.