È fine estate ed a Barga inizia la Settimana Scozzese, simpatica manifestazione di amicizia internazionale con radici nella emigrazione italiana e nella accoglienza scozzese di molti barghigiani che hanno poi hanno vissuto là; facendo business o lavorando semplicemente hanno creato un ponte che oggi è ideale: Barga la città più scozzese in Italia.
In questi giorni il Gruppo di Redazione degli Adulti Ancora A Scuola sta concludendo il lavoro per la redazione del libro “C’è qualcosa di bello in ogni tempo”. Ultima fatica che non ha avuto sosta neppure durante questa estate, tempo di vacanza. Raccontare le molte facce della esperienza di redazione dei 12 numeri della rubrica L’ANGOLO DEGLI AAAS/Our corner ospitata su Il Giornale di Barga.
“L’idea è quella di raccontare il cammino del tempo verso il futuro mettendo a confronto esperienze essenziali della gente tra passato e presente.” Il libro conterrà i 12 pezzi già pubblicati, più altri di nuova stesura, quella di questa estate 2024. Gli AAAS raccontano “angoli della vita” dal passato all’attualità. Una metafora del tempo che evidenzia i passaggi generazionali.
Ma c’è ancora un Angolo da scoprire, o meglio da segnalare e raccontare, che forse è all’origine stessa delle qualità che gli adulti di oggi possono esibire come abiti. Tra di loro ci sono i nati durante la seconda guerra mondiale o nei lustri successivi, nell’epoca della generazione dei Baby Boomers fino a toccare la generazione X.
L’Angolo potrebbe intitolarsi
Dalla dittatura alla repubblica
La transizione dall’Italia della dittatura alla repubblica italiana, dall’autoritarismo alla democrazia è stata un processo complesso, segnato da conflitti e lotte. Ma fu anche una breve stagione di unità, condivisione ed unione antifascista per il bene della libertà. Era in corso la Seconda Guerra Mondiale.
Eccone le tappe salienti:
- 25 Luglio 1943, caduta del fascismo: Benito Mussolini fu destituito e arrestato. Questo segnò l’inizio della fine del regime fascista in Italia.
- 8 settembre 1943, armistizio e guerra civile: l’Italia firmò un armistizio con gli ex nemici, cioè con gli Alleati, portando a una guerra civile tra le forze fasciste e i partigiani italiani.
- 2 giugno 1946, referendum: gli italiani votarono in un referendum per decidere tra monarchia e repubblica. La repubblica vinse con il 54% dei voti. E votarono anche per la elezione dell’Assemblea Costituente, fu eletta così un’assemblea per comporre la nuova Costituzione.
- 1° gennaio 1948 Nuova Costituzione: entrò in vigore la nuova Costituzione italiana, che stabilì la repubblica parlamentare e garantì diritti e libertà fondamentali ai cittadini.
Quegli eventi segnarono la trasformazione dell’Italia da una dittatura fascista a una repubblica democratica.
La guerra fu un disastro, ma fu anche una rivoluzione sociale, che in diverse aree del paese sovvertì la subordinazione tradizionale e modificò significati, credenze e idee che influenzarono l’esito finale del referendum verso la repubblica.
La nuova Costituzione italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, fu generalmente accolta con entusiasmo e speranza dai cittadini italiani. Dopo gli anni di dittatura fascista e la devastazione della Seconda Guerra Mondiale, la Costituzione rappresentava un nuovo inizio e un impegno verso la democrazia e i diritti fondamentali. Tra gli aspetti più amati ci fu la introduzione di principi di ugualianza, inclusa la parità di genere. Entusiasmante fu la facoltà alla partecipazione politica con il diritto di voto a tutti i cittadini maggiorenni, indipendentemente dal genere. Il sistema parlamentare democratico garantiva la nascita di partiti e sindacati, cioè forme di raccolta e difesa delle istanze della società civile. Del resto, dopo anni di dittatura e guerre, molti italiani desideravano un cambiamento radicale.
In generale, la Costituzione del 1948 fu vista come un documento rivoluzionario che gettava le basi per una nuova era di libertà e democrazia in Italia, soprattutto per chi aveva vissuto sulla propria pelle il fascismo come un governo autoritario, che limitava le libertà civili e perseguitava gli oppositori politici.
Da quegli anni in poi provengono le generazioni nelle quali nasciamo noi della redazione di AAAS.
1943-1948 è il periodo nel quale comincia a prendere forma la Repubblica.
1943-1948 resistenza ed unità, splendida stagione di ideali e sogni per la rinascita: la Costituzione, la legge fondamentale dello Stato, affinché fosse di tutti!
Prima nella lotta antifascista di resistenza e dopo nella assemblea costituente, le diverse estrazioni politiche e culturali riuscirono a fare sintesi delle posizioni guardando al futuro. Uniti nelle diversità. Un progetto di progresso e di nuova umanità. Lo scrissero nella Costituzione.
Mentre la Costituzione si apprestava a entrare in vigore, arie di divisioni tornavano a soffiare: nella situazione internazionale postbellica, la ripresa della lotta delle Grandi Potenze per accaparrarsi supremazia e dividersi le zone di influenza si rifletteva all’interno degli stati democratici, dove i partiti furono accaparrati per le divisioni in blocchi, quei blocchi ideologici che erano stati accantonati durante il periodo della nascita della repubblica si riformarono. Era Guerra Fredda.
L’unità si era formata contro il male peggiore per tutti: il fascismo illibertario, razzista e guerrafondaio. E aveva favorito la stagione della ricerca di ideali comuni, ad iniziare libertà e giustizia, ma ….”si vede che nella biologia del genere umano gli ideali da soli, anche se eccellenti, non bastano a creare benessere duraturo e caduta della bellicità mentale e pragmatica”. Non si riconosce come nemici comuni la povertà, il dolore, la fame, il disagio, quindi … finisce l’unità antifascista.
Tuttavia la spinta democratica e la voglia di “crescere” degli italiani ha trovato strade per esprimersi. Oggi, la Repubblica Italiana è citata come un esempio di democrazia consolidata e partecipativa, radicata nei valori di libertà e giustizia.
I principi costituzionali sono ancora da rendere compiuti e come valori servono da guida e da meta. Per questo la democrazia è ancora in costruzione.
Enunciati principalmente nella Parte Prima della Costituzione, i princìpi che rappresentano l’essenza dei valori su cui si fonda la Repubblica Italiana dovrebbero orientare la legislazione, l’amministrazione e l’interpretazione giuridica nel Paese.
Vale la pena farne un riassunto:
- Centralità della Persona e dei Diritti Umani: La Costituzione italiana pone al centro la dignità della persona umana e riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità (Art. 2).
- Democrazia e Sovranità Popolare: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (Art. 1). La forma di governo è una repubblica parlamentare, in cui il popolo elegge i suoi rappresentanti.
- Uguaglianza e Non Discriminazione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali (Art. 3).
- Solidarietà Sociale: La Costituzione sottolinea l’importanza della solidarietà, sia tra individui che nelle relazioni sociali ed economiche, promuovendo condizioni che permettano lo sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (Art. 3).
- Lavoro come Fondamento della Repubblica: Il lavoro è riconosciuto come un diritto e un dovere, nonché come base della Repubblica italiana (Art. 4). Lo Stato promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
- Tutela delle Minoranze: La Costituzione prevede la tutela delle minoranze linguistiche (Art. 6) e la libertà religiosa, nel rispetto della Costituzione e delle leggi (Art. 8).
- Laicità dello Stato: L’Italia è uno Stato laico, con una netta separazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica, e garantisce il rispetto di tutte le confessioni religiose (Art. 7 e Art. 8).
- Pace e Cooperazione Internazionale: La Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali volte ad assicurare la pace e la giustizia tra le Nazioni (Art. 11).
- Decentramento e Autonomia Locale: L’Italia è una Repubblica democratica, che riconosce e promuove le autonomie locali (Art. 5), prevedendo un ordinamento basato sul decentramento amministrativo.
- Tutela dell’Ambiente e del Patrimonio Culturale: Anche se non espressamente menzionato nella Costituzione originaria del 1948, la tutela dell’ambiente è diventata una priorità, con l’introduzione di norme che considerano l’ambiente come bene fondamentale. La protezione del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale della Nazione è invece esplicitamente prevista (Art. 9).
Guerra e democrazia stridono, non stanno bene assieme. L’aria di guerra attuale indebolisce la democrazia, il monito è “non lasciamo che avvenga!”
E partendo dai ricordi della Storia si possono scovare gli Angoli di cambiamento verso il futuro vissuti dagli Adulti nel cammino dentro il loro presente, poiché il passaggio dalla dittatura alla repubblica democratica è un fenomeno di cambiamento che trasuda da ogni comportamento, da ogni usanza che si modifica nella convivenza della gente, con l’andar degli anni e l’arrivo di nuove generazioni.
Gli AAAS hanno proprio veduto e provato quel progresso che spesso li ha infiammati ed ha esaltato la democrazia come bacino di progresso e rispetto delle diversità, poiché non siamo cloni ma persone. Individui sociali. L’aspirazione (prima della alienazione) è la quiete e la felicità per i quattro giorni che si vive.
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In famiglia si dava del VOI, anche ai genitori, anche se parlavi solo con uno. Si dava del Voi come alle persone estranee, alle persone che avevano “autorità”. Già! Il padre era giuridicamente un padre-padrone: pater familias (patria potestà), disponeva del patrimonio, riceveva la dote dalla moglie e dava la dote alla figlia affinché fosse presa in sposa.
Poi con la Repubblica a poco a poco le cose cambiano. Ma i cambiamenti avvengono lentamente e prima nelle classi più agiate, tanto che nei ceti popolari è resistita fino ai tardi anni ’80 l’usanza di costruire il corredo alla figlia via via che cresceva, da portare in casa col matrimonio al marito, un modo popolare per scimmiottare la dote femminile delle famiglie abbienti e nobili del tempo passato.
Il 1975 fu un anno sensazionale di caduta dell’autoritarismo e di allargamento del tempo di cittadinanza per le persone di ogni genere: Legge 8 marzo 1975, n. 39 “Attribuzione della maggiore età ai cittadini che hanno compiuto il diciottesimo anno e modificazione di altre norme relative alla capacità di agire e al diritto di elettorato”; Legge 19 maggio 1975, n. 151 “Riforma del diritto di famiglia”, così sia ha nel diritto italiano il passaggio dalla patria potestà alla potestà genitoriale, con la Riforma del Diritto di Famiglia del 1975, che ha equiparato in doveri e dignità le figure del padre e della madre, abolendo sia la patria potestà, sia la potestà maritale!
“Il marito non comanda più, però è duro a morire, soprattutto con l’arrivo di etnie che non conoscono la legge italiana ed il progresso dei diritti umani e delle equità!”
“Poi noi gli troviamo la scusa che sono le loro credenze a volerlo. Così facciamo autogoal: mettiamo in falsa ed errata contraddizione gli artt. 2 e 3 della costituzione con l’art. 8 quando tolleriamo di scambiare per religione la discriminazione sessuale e la sopraffazione dei maschi sulle femmine.”
Nei brindisi di diceva “Salute” e si alzavano i bicchieri, e spesso si continuava con “Auguri e figli maschi!”, anche nei pranzi di nozze, non si sentiva dire “Salute e figlie femmine!”, sarebbe stato stonato. La discriminazione sessuale era una norma che è tuttora difficoltoso annullare anche nella nostra Repubblica. Le generazioni percorse dagli AAAS hanno fatto molto in questo ambito, passiamo il testimone alla generazione Z e a quella attuale Screenager, cioè anche ai/alle giovanissimi/e e a quelle/i che nasceranno da qui al 2028!
Ogni lettore può pensare e ricordare. Costruire col metodo degli AAAS nuovi Angoli mettendo assieme passato e presente in cammino verso il futuro che ci viene incontro. E lo farà meglio dopo aver letto C’È QUALCOSA DI BELLO IN OGNI TEMPO, avrà compreso il gioco di come raccontare con saggezza, senza cadere nella nostalgia e nel rispetto del futuro che ci viene a darci fiato.
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