in occasione della festa dell’anniversario dei 75 anni di Quelli del ’49, gli AAAS sono stati chiamati far parte dell’evento. il loro ultimo stuzzicante libretto è stato scelto come gadget del desinare di compleanno. “c’è qualcosa di buono in ogni tempo” raccoglie pezzi di storia delle loro generazioni in corsa verso il futuro.
a 24 ore prima della festa, gli adullti ancora a scuola hanno pensato di creare un angolo a loro dedicato. il 18esimo!
Festa. Dalla cena al desinare –
Dedicato a quelli che non sono nati oggi. Il giorno prima della festa di compleanno di quelli del ’49.
Pensare di uscire la sera e magari tornare a notte inoltrata è stato avventuroso, e si può pensare lo sia ancor di più per i più giovani. Uscire di sera, se poi è tarda sera, ha un sapore di avventura, un solletichino di aspettarsi qualcosa di diverso.
Da piccoli per le carraie di Barga, ma anche nel Lato, alla Fornacetta, in Piangrande eccetera ecceera, si stava fuor di casa lungo tutte le giornate, a parte il tempo della scuola, delle faccende che ti comandavano e dei compiti, per chi li faceva.
“Di certo quando eravamo più giovani, la sera era per fare conquiste, sentirsi liberi, il buio della notte, la sola luce delle stelle rende tutto misterioso.”
La televisione, quando c’era, non era ancora quel muglio continuo che monopolizza lo spazio e l’attenzione in molte case di oggi. Lo smartphone era ancora sulla luna, di là da venire, come Internet e la chat.
In quel mondo “facciamocelo da noi”, non solo tutto era da scoprire come per i giovani di oggi, ma era spesso un creare giochi, spassi, girate e passeggiate. Le strade e le piazze e le aie erano spazi per il pallone e per giocare a mosca cieca e a fazzoletto. Pochissimi erano gli impegni programmati e protetti. Portavamo in tasca figurine e palline, e il verde, oggi fin da bambino ti porti il telefonino, che come un tamagogi accarezzi spesso per paura che … tu muoia.
“Nonna vale anche per te, anche se hai la tua età, con quel WhatsApp e il tuo Facebook. Te ne stacchi solo quando la sera guardi la TV e ci fai pure un sonnellino.”
“Nel dopo cena, quand’ero giovane, sentivo libertà: era il tempo di far qualcosa senza pensare ad altro, estraniarsi. Se avevi la fortuna che potevi uscire era bello, bello anche se poi non tutto poteva andarti liscio.”
“Nonna, guarda il nonno! Adesso quelli nati da molti anni hanno il freno a mano tirato, non ti sembra?”
“Luisa, non pensi sia dovuto alla fatica di campare? D’altronde è andata proprio così: la Daniela visto lo scarso entusiasmo per la proposta della cena compleanno di quelli del ‘49, ha chiesto: preferite a cena o a desinare? L’ampia maggioranza ha propeso per il pranzo, all’una, così al tramonto tutti a casa come le giudiziose galline nel pollaio.”
Il genero, che sfaccendava in cucina, sentendo, non resistette ad intervenire: “È proprio diversa la vita oggi, una volta l’alcova era una cosa per amanti, se vuoi un po’ scabroso, ma oggi come oggi l’alcova è diventata la casa, il salotto con TV, playstation, satellite, pc e tablet. Ci puoi vedere assieme ma ognuno con la propria occupazione per gli occhi e le dita.”
Si intromette la mamma: “E poi, se alla sera ti vien voglia verso le 10-10 e mezzo di uscire, prendere una boccata d’aria e berti una birra, dove vai? Ormai è tutto chiuso, non c’è un locale che ti accolga con cucina aperta e bicchieri pronti, almeno nei dintorni. E poi non troveresti quasi nessuno, non c’è troppo gusto così!”
“Si, il mondo è proprio cambiato, se tanti se ne stanno nelle cucce alla sera, perché i locali dovrebbero rimanere aperti?”
La nonna ghignazzava sotto i baffi e pensava -non sanno ancora cosa sono le ossa! Intendo dire le ossa rotte, e per non manifestarlo preferisci dire che ti piace la tv, che il pc ti attira e ti informa, che il tablet ti rilassa …”
Pensava anche che domani sarà come tornare un po’ indietro: un tempo per i compleanni si festeggiava di solito a desinare, per lo più della Domenica, e si vedevano molti vestiti boni.
Ma se è così, che gli acciacchi dell’età cambiano il tuo ciclo circadiale, mica c’è niente di male! È del tutto naturale.
Pensiamo al futuro, alla prossima festa di compleanno di quelli del ’49. Bisogna prepararci a che non potremo andare in giro, no a cena ma neppure a desinare, per i prossimi compleanni?
Quale può essere la soluzione?
Presto detto, ma non fatto, di sicuro. Perché avvenga bisogna che qualcuno torni a scuola, non adulti, ma vecchietti ancora a scuola. Se tutti imparassimo a collegarci in video conferenza, l’appuntamento sarà per tutti, davvero tutti quanti, senza uscir di casa e restando nell’alcova! Ognuno addobberà tavola e stanza per l’occasione con i palloncini che rispecchiano i numeri dell’età, ordinati su Amazon, alle 21 in punto lo schermo ci vedrà collegati e noi ci saluteremo, accavalleremo le nostre voci e inizieremo il compleanno collettivo. A tavola. Il Vincenzo avrà mandato il menù concordato uguale per tutti, lo avremo ordinato per telefono e ricevuto a casa prima delle 8, questa volta di sera! Pasta fritta e prosciutto, lasagne, e arrotolato di vitella arrosto con patate novelle! E discuteremo di quanto son buone e sentiremo a chi gli fanno schifo. Come capitava al ristorante anni prima.
Il Vasco avrà dato il là ai cotillon: naso da clown per tutti maschi e femmine, bigodino sui capelli per le signore e fiocchetto papillon per i signori.
La Daniela, prima dare l’ordine di passare al dolce e all’acqua frizzante, estrarrà i biglietti vincenti della lotteria del compleanno dei ’49, che avremo già pagato con PayPall via web e i premi verranno recapitati nei giorni a seguire a casa dei fortunati dal corriere.