(per un lettore occasionale, può sembrare difficoltoso immergersi nel mondo delle mascherine, ma è solo uno smarrimento momentaneo, esiste un manuale per poter saper tutto di quel mondo, clicca qui e ne vedi la copertina, lo puoi richiedere per averlo nella tua biblioteca)
È sera nell’Isola delle Mascherine, si prepara la festa per la fine, per festeggiare lo svanire dell’isola. Di quella rimangono i ricordi, raccolti nel Racconto dal Viaggio; l’isola sta svanendo, e le mascherine sono sempre più superflue. Tuttavia, rimangono vivaci le persone che sono la sostanza della Vicenda Fantastica, quando si riuniscono l’atmosfera è ancora quella gioiosa e comprensiva degli adulti ancora a scuola.
Insomma, in queste settimane di limbo, tra l’uscita del LIBRO dalla stampa e la sua presentazione ufficiale al mondo importante della Opinione Pubblica, pensano ancora come nell’Isola anche se ormai di Non-Isola potrebbe trattarsi.
Cromo e La Volpina, un po’ messi in ombra a causa dei riflettori puntati su EVa Dritta e Negro Amaro, si sono dovuti accontentare della nuova amicizia con Little English, con lui percorrono strade straniere, e spiccano nuove espressioni per quei curiosi di AAAS.
Sono poco più di una decina gli esperti in protagonismo, due, forse tre, i maschi, il resto è femmina! Cioè quelli del libro, gli altri ci sono e sono corsisti o ex, passati per i corsi.
Gli AAAS, oltre a seguire il corso di apprendimento di informatica pratica in aula il giovedì, hanno altre cose cui pensare e nelle quali metter energie. Sai, alcune le fai e altre te le cerchi, così oltre l’incontro settimanale in aula, c’è l’appuntamento del lunedì sera in video conferenza, che rimane anche simbolo della resilienza al confinamento-covid e simbolo della sfida grande all’accesso al web di quando eravamoanalfabetidigitali . E poi ognuno ha le proprie cose, il lavoro, la casa, gli affetti, i gruppi, le credenze, la salute … Il tempo passa e bisogna farcelo bastare per far tutto con eleganza, e magari averne un po’ per gli imprevisti. Il tempo va organizzato e gli AAAS lo sanno usare come un puzzle, lo sanno soltanto a fine giornata come tessere ed incastri sono andate al loro posto. Con eleganza, che per come la intendiamo noi non è (soltanto) apparenza, ma soprattutto intelligenza: il vocabolo deriva dal verbo latino elìgere, che significa scegliere (la stessa radice del verbo eleggere), un’arte del vivere e del pensare che gli AAAS hanno bene appreso e che affinano in gruppo.
Quella sera, nella ormai-non-isola, si trovarono ammucchiati tanti di quegli elementi aperti che non sapevano da che parte rifarsi. A parte il consegnare in Classroom la cartella di file dell’ipertesto CI PROVO, a parte la nuova sfida del PADLET, a parte il blog IL NOSTRO MONDO da alimentare, la cosa che impegnava i pensieri, e che alcuni a volte scansano, è tutto quello che riguarda la presentazione del libro “Racconto dal viaggio. La vicenda fantastica nell’isola delle mascherine”.
Quegli AAAS non hanno mai presentato in pubblico un libro, e poi il loro! Quindi, come altri, cascano nella titubanza e li insinua il retropensiero di non essere adeguati.
La questione è che non vorrebbero una presentazione che altri ti fanno il piacere di fare, vorrebbero avere anche loro la loro parte nella presentazione, crearla e mostrarla in modo originale e con le loro facce, che adesso non sono più mascherine. Almeno così continua a dirla il Portoscompiglio, l’allenatore. E si sa che la parola del trainer ha un certo peso, anche se per loro vale il regolamento delle Nazioni Unite, ma non aristocratico, tra gli AAAS è esteso a tutti e non vale soltanto per i superpotenti: c’è il diritto di veto: niente è obbligatorio, tutto è elegantemente accolto e poi ognuno sceglie come e se coinvolgersi, pur rimanendo nella compagnia. Il loro BLOG è fonte messaggi anche in questo senso: maidiremaiadulti sono gli autori e i loro scritti trasmettono il significato di questo monito! Vai a vederlo, quando vuoi.
Il LIBRO e la sua presentazione all’opinione pubblica, il rito che si consuma per consuetudine all’uscita di un nuovo libro, dovrebbe essere una FESTA: questo nel sentimento del gruppo degli AAAS. Tutto ciò che è un traguardo deve essere raggiunto con soddisfazione e gioia, per abbracciare gli altri.
Ma, poi, o forse invece, la questione della presentazione del LIBRO viaggia su più piani e livelli e questo confonde tempi e prospettive:
a) il LIBRO come la storia di una esperienza che “non avremmo potuto immaginare prima”, finita anche come “buona pratica” nelle cronache della Europa per l’educazione degli adulti (LLLP e EPALE);
b) l’uscita del LIBRO capita proprio nel tempo del decennale di UniTre Barga e “Racconti dal viaggio” quindi è un gioiello da portare in dono per festeggiare;
c) l’occasione umile di essere invogliati a rilanciare l’attenzione sull’Apprendimento Permanete, anche non-formale, che in Italia e anche in Toscana è ancora la scarpina di Cenerentola: si cerca da decenni chi se ne deve occupare e un regolamento o legge non c’è ancora, gli addetti ai lavori si riempiono la bocca dei proclami europei, ma la gente e le periferie non hanno punti di riferimento, ed il volontariato non basta. La Toscana può ritrovare l’ambizione di un percorso di LifeLongLearnig al centro dell’attenzione per il benessere dei cittadini.
Tra gli AAAS queste cose sono chiare e distinte, non ci sono dubbi. Tuttavia, non è ancora chiaro se la strategia per unirle assieme esista. Affinché prenda corpo è necessario il coinvolgimento di terze parti, ma non come invitati (troppo facile e sciocco), bensì come testimoni della necessità che si debba riprendere il cammino istituzionale per riportare l’apprendimento permeante tra le priorità delle politiche per il benessere dei cittadini nelle età adulte, come una necessità simile a quella della prevenzione delle malattie. Il PIL italiano crescerebbe non di millesimi, ma di buoni punti interi quando le necessità intellettuali entrassero nel novero di quelle essenziali: andare a teatro è edificante della cultura e delle personalità, per questo ci sono attenzioni e finanziamenti anche a fondo perduto, andare a scuola lungo tutto l’arco della vita merita lo stesso trattamento. No?
L’esperienza, ed il LIBRO lo racconta, dice che l’apprendimento permanente è capace di creare un tessuto culturale evoluto.
Ormai è notte e c’è già molta gente che dorme, non è male pensare che la notte porti consiglio. Invece, la Pieranna, che è un po’ nottambula, sta tempestando sulla tastiera, finalmente libera dalle incombenze della grande casa.
“La cosa straordinaria è che non mi sento uno studente adulto ma solo uno studente, alla pari con i nipoti, con i quali ora riesco affettuosamente a confrontarmi e a dialogare anche tramite i mezzi multimediali. All’inizio del corso mai mi sarei aspettata di arrivare ad arrivare a ciò, e di poter rendere così il rapporto nonni nipoti tanto più ricco e coinvolgente.”
La Pania, Bella Sempre, la vede spesso alzata e studentessa, come vede al mattino presto quelli che non riescono a dormire a sol levato e fan di tutto, anche i compiti, le ricerche web e le letture, prima che giunga il tempo del lavoro e dello sfacchitottare giornaliero.
L’Emma, sempre lesta, scrivendo sul PADLET relativo al significato di Essere AAAS, ha spiegato che
“ritornare sui banchi di una scuola da Adulta ritengo sia un previlegio. Aiuta ad essere attivi nella società, ti permette di continuare a crescere nelle materie che prima ti stavano lontane, ed a comunicare da vicino con il mondo che fa passi da gigante nella tecnologia. Riconosco la bellezza di spendere bene il mio tempo. Ad una certa età l’entusiasmo per le cose nuove non si deve spegnere, anzi, forse è il momento più favorevole per farlo.”
La Maria Rosa, come di rimbalzo ha postato: “Studiare significa accrescere il proprio sapere e continuare a porsi delle domande, stimolando la curiosità intellettuale: questo mantiene attiva la mente, impedendo e rallentando il declino delle capacità cognitive, quindi scongiurando eventuali malattie del sistema nervoso. Imparare e studiare nuove discipline è un esercizio che contrasta l’invecchiamento del cervello e le malattie che lo possono colpire in età avanzata ed è inoltre efficace nell’allenare la memoria. Accrescere la propria cultura è un modo per relazionarsi in maniera positiva con gli altri: aprire la mente a nuove conoscenze permette di migliorare l’attitudine verso ciò che è diverso e inaspettato e per questo aiuta la comprensione dell’altro.”
La Mariolina parla di passi importanti per l’autonomia personale, “sento importante l’obiettivo di diventare cittadina digitale per saper contattare e accedere ai servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni e da altri Enti che ormai chiudono gli sportelli fisici e chiedono al pubblico di “passare” al digitale.”
La Daniela, di mattina, dopo aver finito di rileggere “Racconto dal Viaggio”, ha scelto di riferirsi alla metodologia dei corsi di AAAS. “Rileggendo questo libro, che racconta il nostro percorso formativo, ho potuto analizzare ed apprezzare la metodologia messa in atto dal nostro professore. Egli è partito insegnandoci le basi dell’informatica pratica, utilizzando esempi concreti ed esercitazioni mirate; è riuscito a coinvolgerci attivamente nel processo d’apprendimento tramite lavori di gruppo che prevedevano di utilizzare il computer sia in modo concreto ma anche fantasioso e quasi ludico.”
Se ci fossero qua con noi EVa Dritta e Negro Amaro, quei due amici di Barga Vecchia che incontrandosi parlano vivacemente come adulti ancora a scuola, lei direbbe: «Ecco! Quelli son passati dal semplice corso al laboratorio, e lì dentro c’è di tutto: computer, lingua italiana, lingua inglese, pubbliche relazioni, creazione di cosette belline come l’Angolo sul Giornale di Barga, o il blog, il loro sito, e poi hanno anche raccontato tutto quanto sul loro Story Book.»
Negro Amaro riderebbe dicendole: “Vedi, anche te adesso usi parole inglesi! Sarebbe bene tu andassi con loro.”
WOW!!!! Siamo pieni di cose da fare. Ma è proprio questo il bello della nostra “SCUOLA”.
Bellissimo è chiudere il capito delle “mascherine”. Però, forse è il caso di chiedersi
“sè non passavamo dall’isola delle mascherine saremo arrivate fin quì? io rispondo
“non avrai pensato di iscrivermi al corso d’informatica, non avrei conosciuto bella gente, non avrei conosciuto il blog AAAS, e di sicuro non avremo il libro, per esattezza “OUR STORY BOOK”, e last but not least I would’ve known our Teacher “portoscompiglio”
Ora dobbiamo trovare un modo originale per la presentazione, perchè questo libro è “SPECIALE”, racconta di come ci siamo occupati, più di mente che il corpo, durante tutto il periodo di restrizioni del covid. Noi abbiamo trovato una bella “scappatoia” per riempire le giornata vuote,
“together in the classroom”.
La nostra vicenda passerà nella storia, perchè non voglio pensare che nel futuro ci sarà un’altra pandemia di questo genere e se ci fosse, i nostri racconti saranno “tools”, libri di testo, per i futuri adulti.
Buon proseguimento AAAS.