adulti ancora a scuola

Dinamiche e cambiamenti. Insegnamento a distanza.Adulti Ancora A Scuola.

 


Mi hanno fatto delle domande “dato che lei prof. è esperto in didattica” e tra quelle la prima, importante per la novità che porta nel dibattito sulla educazione degli adulti, è stata “Quali gli effetti del corso on line?”

  • Ha messo ogni corsista di fronte alle proprie forze: la totale responsabilità del continuare ad apprendere è andata nelle loro mani.
  • Così in modo informale ognuno ha fatto autovalutazione![1]

[1] La corsista Lei MT scrive: La sensazione è che la sfida sia tutta con me stessa…

  • L’apprendimento a distanza, on line, è più faticoso che in presenza. I tempi si dilatano e le lezioni si vivono come più lunghe. Poi nella solitudine che accompagna gli altri momenti di scuola a casa può facilmente insinuarsi lo scoraggiamento. Per questo che AAAS adopera anche altri sostegni e per l’emergenza la chiamata telefonica diretta.

“Chi non ha proseguito, allora ha fallito?”

  • Per niente. Non era obbligatorio accettare il corso on line. E poi ci sono le condizioni oggettive: c’è chi non è ancora in grado di lavorare autonomamente con un pc; c’è chi non ha ancora gli strumenti per partecipare: il pc a disposizione a casa, il collegamento internet, la e-mail necessaria per iniziare comunicare.
  • Poi la personalità del corsista e la sua motivazione influiscono molto. C’è anche chi sente la presenza di un insegnante come indispensabile per sostenere l’apprendimento.

Del resto è indubbio che la presenza del docente sia un motore importante che se lo togli all’improvviso può fermare tutto. Molti potranno tornare alla ripresa del corso in presenza come Adulti Ancora A Scuola.

“E quali cambiamenti ha portato il corso on line per quelli che lo hanno praticato?”

  • Farei una premessa. Nel corso in presenza c’è un docente, un’aula, un gruppo di pari (come studenti) dentro il quale si sviluppano le dinamiche di “essere in classe”. Adesso nella forma di classe virtuale, il prof. rimane, l’aula pure anche se amorfa, ma si defila il gruppo dei pari. Le video conferenze in diretta col gruppo ricreano solo minimamente l’atmosfera e le dinamiche tra persone in classe.
  • Un docente può valutare solo pochi degli effetti di cambiamento, a distanza.

educazione permanentePer i corsisti che “ce la stanno facendo”: un bravi, la stima verso di loro è senz’altro buona, indipendentemente dai risultati che l’Aula Leggera può registrare.

  • Sicuramente quei corsisti che hanno avuto la determinazione a proseguire in tutte le fasi della didattica a distanza, hanno potuto maturare abilità fondamentali per continuare a cimentarsi in percorsi ulteriori a quello di base attualmente in corso, con ulteriori gratificazioni. Relativamente ai numeri iniziali, questi “bravi” sono il 35% dei corsisti del Corso Informatica Base UNITRE Barga 2020.
  • Sarebbe interessante conoscere quali interazioni, nuove senz’altro, ha provocato nelle case dei corsisti, e quali dinamiche tra le persone di casa o le cose o le faccende di casa ha provocato il fatto che il corsista adulto si applichi per un corso on line.

Per un adulto che rientra in formazione la didattica on-line, con i suoi tempi dilatati, è come riemergere dopo una lunga apnea ed assaporare il piacere di imparare senza i soliti paletti temporali o economici (Lei MT)[1].

Il cammino per acquisire la mentalità del pc e capire la logica di base della operatività in digitale ha permesso poi di aver acquisito le basi per provare a sentirmi partecipe delle nuove forme di comunicazione, in autonomia, senza il ricorso (pur sempre gradito) di figli, nipoti o familiari più esperti (Lei PN)[1].

Nelle abitazioni dei Corsisti si racconta che siano avvenuti anche cambiamenti radicali nella routine giornaliera; proprio in concomitanza con il confinamento di restiamo a casa, Lei BB racconta che Questi (il marito) dopo un primo momento di sbigottimento, per l’accanimento che dimostravo, passando così tanto tempo al computer, interessandomi di poche altre cose, ha iniziato ad andare a fare la spesa e ad occuparsi in modo continuativo del mangiare.  si preoccupava che non mi [si] disturbasse, prendendomi ovviamente un po’ in giro, dicendo: “la Lei si sa dov’è…, al computer, non ha altro da fare, oh non disturbiamola altrimenti si innervosisce”. … [2].

Anche in famiglia la mentalità cresce, come racconta Lei LG: D’altro canto i miei familiari capiscono che se riesco a gestire la tecnologia in maniera più autonoma senza chiedere aiuti, è per tutti un guadagno di tempo e meno disturbo.

In questo periodo della Primavera 2020 con il confinamento sociale, l’Aula Leggera è stata anche una compagnia come scrive la Lei Due: Nell’ambito invece dei miei lavori quotidiani e quelli domestici la frequenza a questo corso lo trovo un diversivo alle solita routine, per evadere alle solite faccende, trovando un finale utile e dilettevole. Un modo per rilassarsi e non stare in ozio in questo periodo di quarantena.

E Lei ML scrive: In questo contesto l’attesa dell’e-mail per il nuovo compito mi ha spinto ad aprire spesso il computer, cosa per me impensabile fino a tre mesi fa.

Sempre Lei ML esprime i patemi d’animo da studentessa, bello sentirlo raccontare: Volevo lavorare bene, imparare, ma le difficoltà mi creavano tanta ansia. Sono stata molto triste in certi momenti. Volevo e dovevo fare, ma…

Il sistema poi della lezione in diretta, come conferenza, le lezioni registrate e a disposizione dei corsisti, i siti di riferimento, hanno aiutato i corsisti e le corsiste, I messaggi  e le chiamate telefoniche dirette al Prof  hanno ripristinato efficienza nei corsisti.

Lei DB ha commentato: L’uso del Computer, è diventata una necessità quotidiana… immediatezza, la posta elettronica…  riesco a collegarmi alle video conferenze, fino a pochi mesi fa, per me tutto questo era fantascienza. Ho imparato a usare Paint, non sapevo nemmeno che esistesse. Questo corso, ha cambiato completamente le mie abitudini in meglio…

“Quale valore ha per lei la didattica a distanza”

  • Un corso on-line come quello di Adulti Ancora A Scuola che abbiamo sperimentato è simile a qualsiasi altro corso virtuale. E si parla di didattica a distanza! La distanza può creare vicinanza? Il contatto tra docente e studenti, tra i corsisti fra di loro scatena delle dinamiche che solo la presenza, la empatia e la simpatia possono far nascere. La presenza ha un valore peripatetico nella nostra cultura occidentale, una peculiarità che i facebucchi, gli istagrammi e tuitti non possono riuscire a metter in campo. Questi come altri mass-media hanno un valore di emergenza, così come gran parte dei corsi a distanza ha un valore di emergenza, quando le cose non possono andare diversamente.

“Prof, ma ci sono anche le università on-line!”

  • Per ogni cosa mai un giudizio drastico e assoluto. Educazione vuol dire tirar fuori dall’allievo il suo saper di sapere, lo scambio ravvicinato tra docente e discente è la situazione da preferire. Istruzione, come vocabolo inizia con “in” (instruere, dal latino), quindi dentro, non dal di fuori o distante. Poi continua con struere che significa costruire, quindi costruir dentro, e c’è necessità che il docente faccia un po’ da muratore o carpentiere, quindi la sua vicinanza è importante. Insomma lo stare insieme è un qualcosa di cui un animale sociale ha bisogno come dell’aria.
  • Poi ci sono forme e formule di cose a distanza, che certamente la nostra civiltà sta costruendo ed usa e che hanno un valore immenso di utilità, ma non siamo nel campo della educazione. La didattica a distanza è migliore quando i corsisti hanno già una base di conoscenze che permettono loro di maturare ed appunto istruirsi. In una situazione di inizio percorso educativo o scolastico, la distanza ha una grossa dose deleteria, cioè di cancellazione (delere= cancellate, dal latino). Infatti, per quello che riguarda noi, la distanza ha cancellato…  il 65% dei corsisti! Una dispersione scolastica provocata dal distanziamento sociale come attualmente siamo costretti a sperimentare! Le medesime dinamiche si sono riscontrate nel Paese Italia con gli studenti del mattino costretti a rimanere a casa. Ed anche per quelle fasce di gioventù ha influito negativamente l’arretratezza del nostro Paese nella diffusione di internet veloce, a consuntivo si registra la povertà di abilità per la scuola digitale di docenti e degli studenti (usare agevolmente il telefonino e le chat non significa “saper usare il pc” per studiare e creare contenuti di studio); si contano i grandi numeri di quanti studenti non abbiano un loro pc o tablet e di quante famiglie non si possano permettere una linea per il collegamento ad internet.

 

[1] [2] In corsivo parole di espressione originale, citando corsiste e corsisti.