adulti ancora a scuola

L’IMPONDERABILE PESA COME UN MACIGNO.

“Era un venerdì come tanti altri, almeno così pensavo; al mattino ci alziamo, mio marito Alfredo, per andare a lavorare, Damiano, io mi alzai prima di Tania, poi anche lei. E tutto sembrava normale, era venerdì e pensavo cosa fare per la domenica, così mi sbrigai per andare a fare un po’ di spesa al mercato a Fornaci. Non mi persi in chiacchiere perché mio figlio Damiano sarebbe tornato a casa per la pausa pranzo alle 12,30, poi io avrei dovuto prender la corriera per Lucca ed andare a lavorare allo stabilimento all’Acqua Calda.
Apparecchiai la tavola per me e per lui, poi giusto il tempo di vederci e salutarci. Pasta al sugo di tonno ed acciughe marinate. Aveva appetito, lo lasciai.”

Il tempo era uggioso, piovviginava come succede in inverno.
Damiano Riva aveva 19 anni. A sera tornava a casa.
L’incidente stradale si verificò 21 anni fa, esattamente il 18 febbraio 2000, mentre Damiano stava rientrando a casa dal lavoro in sella al proprio motorino, un’auto pirata lo investì in località Turritecava di Gallicano. A seguito dei traumi subiti, il giovane perse la vita.

Imprevedibile inevitabile ineluttabile
Oscuro sconcertante inquietante
Sentimento infinito che alimenta il ricordo

Ricordare con il metodo che ha usato Emma è ridare virtualmente (proprio nel senso di virtù) vita umana a chi se l’è vista rubare a vent’anni senza ahi né guai.

Impossibile! Chissà quanti, allora, alla notizia avranno esclamato Impossibile!
Invece l’impossibile esiste, lo capiamo bene quando ci colpisce. In quel caso, l’Impossibile fu sorte malevola anche per il pirata della strada.
Non conoscevo la vicenda e non c’ero il Sabato 8 Agosto 2021 alle 17,30 in piazza San Giovanni a Gallicano. Ma quando Emma uozzappò la locandina di invito, quasi tutti rimanemmo colpiti e la prima parola che il mio cervello partorì fu perché, con il punto interrogativo. Mi sono interrogato su quanti significati potesse contenere questo atto. Perché una mamma, ed una sorella, vogliono ri-rendere pubblico lo sgomento e l’amaro dolore?
Intanto per testimoniare che L’Impossibile non si dimentica. Cercare di farlo assieme agli altri, col vicinato, col Rione Borgo Antico, è bello perché è una ricerca d’affetto, e quando un peso continua ad essere condiviso può essere che venga meglio sopportato. Ricordare una persona “bella” può essere una festa.

Mi ha colpito il fatto che sia stata la mamma a cercare amici e parenti affinché scrivessero per rievocare il figlio scomparso prematuramente, improvvisamente, impossibilmente.  Invito a non dimenticare, a ricordare, ma c’è di più: nella sua maturata accettazione della realtà, ella, la mamma, Emma, ha voluto che Damiano servisse ancora, vivesse ancora per il suo paese, nel rione. Quegli scritti di amici, di parenti, di chi lo aveva conosciuto sono diventati un libro, il ricavato dalla vendita delle sue copie sarà devoluto alle casse del Rione Borgo Antico per interventi di solidarietà. E Damiano dalla prima di copertina continua a sorriderci.

Pieranna c’era all’incontro per ricordare Damiano, ho letto sul blog www.maidiremaiadulti.blogspot.com il suo post: “È stata una “festa” bella e sentita: raccolti in una piazza gli amici, i parenti … la comunità ha testimoniato la sua vicinanza ed il suo affetto”. Puoi leggerlo anche tu.


Cambiando il punto di vista, quale significato potremmo scoprire?
Non dimenticare riguarda tutti. Organizzare un pomeriggio pubblico per ricordare contiene anche il monito a non dimenticare, rivolto anche al pirata della strada?
E se l’altro nella Disgrazia avesse un nome ed un cognome, che cosa cambierebbe in quella storia?
Dalle poche cronache di quell’incidente che ho trovato on-line mi sembra di aver capito che il pirata sia tuttora sconosciuto.
Ma la sostanza del pensiero non cambierebbe: “guarda che non dimentichiamo anche te …“
Il tempo di solito porta oblio e attenua le strizze di coscienza, ma l’evento pubblico del ricordare ha l’effetto contrario e le fitte al cervello possono tornare. Chissà; ma l’evento patrocinato dal Comune di Gallicano, fa rinvenire dopo 21 anni la disgrazia per chiunque la conosca o ne sia stato coinvolto.
Lui (il pirata), sarà ancora vivo? Comunque, un pensiero pietoso anche per lui, ammesso che sia stato maschio.


Emma l’abbiamo incontrata con Adulti Ancora A Scuola, nei corsi a distanza, e-mail per contatti scolastici, WhatsApp per messaggiare tra corsisi. Per questo ogni volta che scopriamo cose accadute a qualcuno di noi ne siamo interessati, come se si squarciassero dei veli di conoscenza tra di noi AAAS. Emma, Maria Rosa e Francesco S. sono già ospitati su questo blog con loro racconti di esperienze di vita. Questo articolo rovescia la frittata, è il blog che riflette su una scelta importante e pubblica di una persona appartenente al gruppo degli AAAS.

immagine da IL TIRRENO

 

2 Risposte a “L’IMPONDERABILE PESA COME UN MACIGNO.”

  1. Grazie,Emma. Ecco, hai aggiunto un perché che che non avevo immaginato. “…e quando non ci sarò più, so di averlo lasciato in buone mani.”, scrivi.
    Bello e emozionante, come quando descrivi: “Sabato abbiamo ricordato Damiano nel posto giusto, lì nella piazzetta dove è cresciuto. Siamo stati trasportati da un clima di commozione, ma sereni, e felici di esserci.” Dove esserci è una iniezione di vitalità.
    Arrivederci, magari on-line 🙂

  2. grazie Professore per quanto hai scritto.
    Si, ho chiesto ai suoi amici un loro ricordo di Damiano. Sapevo che non mi avrebbero delusa. In famiglia non ci si immaginava quanto affetto il paese aveva nei nostri confronti, invece siamo stati travolti dal loro amore verso di noi. Per me questo libricini è molto importante. Rivivere il ricordo, è vita. Sabato abbiamo ricordato Damiano nel posto giusto, li nella piazzetta dove è cresciuto. Siamo stati trasportati da un clima di commozione, ma sereni, e felici di esserci. Le persone intorno a me erano le stesse che hanno pianto con noi quel tragico giorno. Riesco ancora a ricordare quando mi stringevano a sè in un forte abbraccio, avvertire sul mio seno il battito dei loro cuori, da tanto era forte.
    Non potrò dimenticare l’incidente del sabato sera precedente (12/2/2000), dove persero la vita 4 ragazzi sotto il cavalca via in Mologno. Mia figlia leggendo la notizia sul giornale esclamò “mamma come fanno quei genitori a sopportare quella tragedia della morte di un figli”…ed io risposi “non lo so”… …….ecco che il venerdi successivo, successe anche a noi…..
    Con questo libricino Damiano è entrato nelle case, dove farà parte della famiglia. Dove avrà per sempre un posto nei loro cuori, e quando non ci sarò più, sò di averlo lasciato in buone mani.
    Grazie a tutti per l’affetto dimostrato.
    Vostra Emma

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